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LETTERE E NUM3R1

LETTERE E NUM3R1

Una breve immersione nel pensiero di un autore per accorgersi che la scienza è dappertutto.

“Kapuzinergruft”

Logofilla Podcast
«C'

è la guerra, mamma, e io sono venuto per salutarti».


Così Francesco Ferdinando Trotta, giovane nobile tutt’altro che affaccendato, annuncia il destino ineluttabile a sua madre. E lo fa in una stanza speciale, illuminata da una insolita luce rossa prodotta dai tendaggi che coprono le finestre. Luce rossa che attraversa, e rossa che è riflessa. Persino alcuni particolari del corpo appaiono rossi in quella stanza.

Soffermarsi sul fascino del rosso ha delle profonde motivazioni. Queste motivazioni risiedono nel modo in cui si è evoluta la nostra visione. Noi possediamo fotorecettori di tipo S sensibili al colore blu, e ben due tipi di fotorecettori (M ed L) sensibili a radiazioni intorno al colore verde. Questo doppio arsenale di fotorecettori sintonizzati quasi sulla stessa banda di radiazioni ci consente di essere particolarmente sensibili in primo luogo alla presenza o assenza del sangue, e inoltre al colore assunto dal sangue a seguito di variazioni della sua ossigenazione. Secondo alcune ipotesi, questa evoluzione ci ha consentito di sviluppare un canale comunicativo basato sul colore della pelle: arrossire comunica vergogna, una improvvisa emozione che anticipa una propensione all’accoppiamento, oppure un buono stato di salute. Al contrario, impallidire comunica un malessere, oppure un forte sentimento di paura percepito da un potenziale nemico.

A conferma di questa ipotesi, lo sviluppo della tricromia è associato all’assenza di una pelliccia che ricopre la nostra pelle, con conservazione di una copertura di peli solamente sulle parti nascoste alla vista per questioni anatomiche, quali il capo, le ascelle e l’inguine…

...riluceva rossastra in una sorta di scarlatto verecondo...

“L'horloger d'Everton”

Logofilla Podcast
D

ave, l’orologiaio di un piccolo paese del Missouri e padre premuroso di Ben, è protagonista di un episodio che lo ritrae da bambino, incantato dal tepore e dalla tranquillità di una giornata primaverile in mezzo alla natura.

Immerso in uno stato di semi estasi provocato dal benessere di quel momento, Dave si sente parte integrante del mondo intorno a sé, e così in armonia con esso da avvertire il suo battito accordato con quello della Terra.

Può sembrare una pura metafora, ma il nostro pianeta è davvero dotato di un battito!

Si tratta di un segnale elettromagnetico che si registra costantemente nell’atmosfera ed ha una pulsazione di circa otto battiti al secondo. Si può dire che della Terra si possa registrare un vero e proprio elettrocardiogramma, e che il segnale dovuto al suo battito, chiamato tecnicamente ‘risonanza di Schumann’, possa essere utilizzato per analizzare lo stato di salute del pianeta.

Il battito cardiaco terrestre è innescato dalle scariche elettriche prodotte dai fulmini, i quali si generano costantemente attorno a tutto il globo. La luce generata dai fulmini si diffonde in tutto lo spazio occupato dall’atmosfera ed è composta da un ampio spettro di radiazioni. Soltanto una parte di queste radiazioni ha caratteristiche tali da rimanere intrappolata tra la crosta terrestre e la ionosfera, lo strato ionizzato di atmosfera presenta al di sopra di 50-100 km dalla superficie terrestre. Questo intrappolamento è simile a quello prodotto dalle casse di risonanza degli strumenti musicali nei confronti delle onde sonore. Nella risonanza di Schumann l’onda intrappolata è però un’onda elettromagnetica, della stessa natura della luce, però con una frequenza di oscillazione milioni di miliardi di volte più piccola di quella della luce visibile.

...il suo cuore battere allo stesso ritmo della Terra...

“The informed heart - Autonomy in a mass age”

Logofilla Podcast
L

a scienza è vera e, applicata nel modo giusto, può salvare la vita.


Tra i prigionieri dei nazisti, internati nei campi di concentramento tedeschi, uno di essi fu uno studioso psicoanalista. Questo studioso, attraverso l’analisi scientifica da lui stesso condotta dei fenomeni comportamentali che si originavano dalle condizioni estreme subite da se stesso e dai suoi compagni prigionieri delle SS, riuscì a garantire la conservazione della sua integrità, la sua salvezza, e la comprensione di meccanismi psicologici e sociali che altrimenti sarebbero rimasti ignoti.

I campi di concentramento, di sterminio, e di lavoro forzato, possono essere visti come luoghi entro cui si svilupparono società di massa soggette a condizioni limite. In virtù di queste condizioni limite, alcune caratteristiche specifiche della società di massa poterono emergere in modo evidente ed essere studiate in dettaglio. Queste stesse caratteristiche, con connotati meno marcati, si possono comunque riconoscere in società di massa più comuni ed entro cui molti di noi nascono e crescono.

La soluzione per riuscire ad emergere virilmente da situazioni molto ostili e spregevoli è sempre quella di non perdere mai il contatto con la realtà: un compromesso di emotività (cuore) e logica (vigile).

...non poter sapere, quando si ha invece un bisogno estremo di sapere...

“Someday this pain will be useful to you”

Logofilla Podcast
J

ames ha appena diciotto anni e si trova in una fase molto critica della sua vita: scegliere se continuare a studiare all’università. Ha un rapporto molto preciso con le parole, ma si lascia sfuggire un commento sconcertante sui numeri: pare non gli piacciano perché non riesce ad associarli ad un concetto concreto.

Eppure i matematici hanno chiamato proprio “reale” un particolare insieme di numeri.

Per fare un esempio pratico, poniamo di effettuare una misurazione: con un termometro, la temperatura in gradi Celsius dell’aria; con un metro estraibile, la lunghezza in centimetri del perimetro di una cornice; con un cronometro, il tempo in secondi per percorrere un tratto di strada a piedi. Il risultato di questa misurazione sarà sempre un numero reale. Tanto sarà più preciso, quante più cifre decimali conterrà. Potrà corrispondere a numeri bizzarri come pi-greco (3.141592654…) o la radice di 2 (1.414213562…). Ma sarà pur sempre un numero reale.

...non mi sebrano reali...