è la guerra, mamma, e io sono venuto per salutarti».
Così Francesco Ferdinando Trotta, giovane nobile tutt’altro che affaccendato, annuncia il destino ineluttabile a sua madre. E lo fa in una stanza speciale, illuminata da una insolita luce rossa prodotta dai tendaggi che coprono le finestre. Luce rossa che attraversa, e rossa che è riflessa. Persino alcuni particolari del corpo appaiono rossi in quella stanza.