“Emissione Impossibile”
N
utrirsi di musica, come per soddisfare una necessità primaria per la sopravvivenza. Sognare di poter conquistare in tutta la sua interezza quello spartito, di consumarlo, molto più di quanto possa fare il solo scorrere del tempo. Note, come zuccheri, assorbite dal corpo scivolano e colano attraverso il dedalo delle correnti per raggiungere le estremità più bisognose di propellente. Aria Pura è la sostanza che nell’alchimia di chi ascolta e sente trasforma un suono in una emissione unica ed impercettibile, che a sua volta, con percorsi e tempi imprevedibili, diventerà essa stessa altro nutrimento per innescare un nuovo ciclo.
Oppure si accumulerà, lentamente ma inesorabilmente, fino a diventare tossina che intorpidisce quello stesso piacere che altrimenti farebbe proprio evolvere. Ossigeno è l’elemento che nella chimica di quella fiamma arancione si combina con i composti carboniosi dello spartito per formare una sostanza rarissima, trenta volte più rara dell’argon, e chimicamente innocua: si chiama anidride carbonica, CO2. Ammettiamo che questo gas iniziasse ad essere insopportabile. Che fosse quindi necessario porre fine al fenomeno di concentrazione della CO2 nell’atmosfera. Se l’unico, vero scopo fosse «ridurre o al limite eliminare le emissioni di CO2», ogni abitante della Terra, in perfetto accordo, smetterebbe di dare fuoco a materiali carboniosi, limiterebbe o interromperebbe il consumo di combustibili fossili. Perché è questo, l’atto di consumare combustibile fossile bruciandolo, la causa dell’emissione di anidride carbonica.Ogni abitante della Terra deve sapere che per comprendere un fenomeno le prime cose su cui fare ordine sono gli effetti e le cause. Emettere CO2 è un effetto, consumare carburante è la causa. La soluzione del problema che vogliamo affrontare – una condizione di particolare squilibrio chiamata inquinamento – in realtà non può consistere nel ridurre le emissioni di CO2.
Allora, qual è il vero scopo di questo messaggio?
Consideriamo di voler ospitare nel nostro appartamento un trio di musicisti: pianista, violinista, trombettista. Ci accorgiamo che il suono emesso dal trio supera livelli di intensità accettabili. Occorre porre rimedio a questa condizione. Per rimediare, quindi, il violinista, così come il pianista e il trombettista, fanno indossare ai loro strumenti un silenziatore: la sordina. Questo oggetto riduce le emissioni sonore, pur consentendo ai musicisti di continuare a suonare il loro strumento, di consumare tutta la musica che vogliono. Chiaramente, se l’unico, vero scopo fosse «eliminare il suono», il violinista, il pianista e il trombettista in perfetto accordo smetterebbero di suonare i loro strumenti, interromperebbero il loro consumo di musica. Perché è questo, l’atto di suonare uno strumento, la causa dell’emissione del suono. Fare indossare ai loro strumenti un silenziatore consente di abbassare l’intensità del suono emesso a valori accettabili, pur permettendo di continuare a suonare e a suonare e a consumare musica ancora di più di prima.
Il problema dell’inquinamento non si risolve applicandogli delle sordine. Noi sappiamo eliminare la CAUSA dell’inquinamento. Dobbiamo impedire che un messaggio che invita a raggiungere lo scopo di ridurre le emissioni di CO2 possa avere in realtà l’effetto di aumentare i consumi di combustibile.